Alitalia: con il diabete NON si vola - A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -





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Alitalia: con il diabete NON si vola

Argomenti trattati > Fatti e misfatti
La denuncia contro Alitalia «Negato l’imbarco a una diabetica»
Una donna diretta a San Pietroburgo è stata fatta scendere dall’aereo. Il comandante: «Manca il certificato di idoneità al volo». Ma c’era quello per trasportare i farmaci.
Non può salire sull’aereo per «mancanza di certificazione di idoneità al volo». Sarebbe accaduto in luglio a una donna diabetica che aveva prenotato un volo Alitalia da Roma Fiumicino a San Pietroburgo insieme al marito, secondo quanto denuncia una testimonianza pubblicata su
«Portale Diabete». Stando al racconto del consorte, Stefano Valentini, alla signora è stato negato l’imbarco perché, pur essendo in possesso del certificato medico che attestava la necessità di viaggiare con farmaci specifici, sul documento non veniva messa nero su bianco «l’idoneità al volo» della donna. La coppia si dice pronta a un’azione legale se la compagnia di bandiera non fornirà tutte le spiegazioni richieste.
La denuncia dell’associazione italiana diabetici (Fand)
  E’ «una situazione che ha dell’incredibile alle soglie del 2015», insorge l’Associazione italiana diabetici (Fand) che segnala il caso appreso «con grande stupore». «Chiediamo al ministro della Salute, on. Beatrice Lorenzin, e al ministro delle Infrastrutture e trasporti, on. Maurizio Lupi, un pronto intervento per accertare come si siano svolti i fatti e le eventuali responsabilità - afferma il presidente Egidio Archero - E’ fuori da ogni norma e logica che si possa oggi impedire l’imbarco di una persona con diabete per mancanza della “certificazione di idoneità al volo”, come sarebbe stato preteso dal comandante dell’aeromobile».
Il certificato per il trasporto dei medicinali
«Questo - spiega il signor Valentini - quanto ci è accaduto presso l’aeroporto di Fiumicino il 2 luglio 2014 (volo AZ540). Avevamo comprato un biglietto per San Pietroburgo 5 mesi prima e quindi programmato la partenza con anticipo. Come sempre ci siamo attenuti alle regole sulla sicurezza e ci eravamo premuniti di un certificato medico per il trasporto dei medicinali (insulina e glucagone) per mia moglie, come previsto dalla normativa vigente. La mattina del 2 luglio ci siamo recati presso l’aeroporto di Fiumicino e qui, nonostante avessimo la certificazione per i medicinali e nonostante avessimo passato gli scrupolosi controlli di sicurezza prima dell’accesso ai gate, abbiamo visto negato il nostro imbarco a causa del rifiuto da parte del comandante dell’aereo in quanto sul certificato che avevamo non era “anche” scritto che mia moglie era “idonea al volo”. A nulla è valso tentare di spiegare che non esiste un certificato di idoneità al volo per i passeggeri diabetici».
Il giorno dopo ripartita senza certificati
Le nostre valige sono state scaricate dall’aereo - prosegue il marito - e siamo stati rimandati a casa con la raccomandazione di procurarci appunto un certificato medico in cui fosse scritto che mia moglie diabetica era appunto «idonea al volo», e al contempo ci furono fornite le carte d’imbarco per il giorno seguente. All’indomani, rieseguita la stessa trafila del giorno precedente, siamo stati imbarcati senza storie né certificati».
La risposta di Alitalia
«Al ritorno ho presentato reclamo all’Alitalia e dopo tre mesi (il 22 ottobre) la risposta è stata “...non è stato possibile accettare a bordo del volo AZ 540 la Signora Bianconi in quanto la documentazione in Suo possesso risulta non idonea e conforme alla procedura richiesta dalla Compagnia». Quindi - interpreta Stefano Valentini - la colpa era nostra che non avevamo seguito i regolamenti della compagnia. Incredibile. A quel punto, il 24 ottobre, ho riscritto ad Alitalia chiedendo quali fossero i regolamenti da seguire. Ma ad oggi, a distanza di un mese e mezzo, non abbiamo avuto risposta. Noi vorremmo che questo atto discriminatorio non passasse in silenzio è inammissibile far passare un diabetico come un pericolo sanitario. Mia moglie ha maturato a questo punto una sorta di ossessione di vedersi rifiutata all’imbarco». «In assenza di risposte da Alitalia noi pensiamo di intraprendere un’azione legale», conclude il marito. «Ma sopratutto vorremmo che Alitalia fosse chiara nei suoi regolamenti e per questo vi invitiamo a richiedere pubblicamente chiarimenti sulla norme regolamentari per l’imbarco di diabetici e/o medicinali ad Alitalia, affinché non si stabilisca un precedente, affinché nessun diabetico/a possa essere lasciato/a a terra senza un oggettivo motivo»
Tratto da www.corriere.it (Fonte Ansa)
Comunicato stampa lanciato dalla FDG e una nota tecnica sulle prassi adottate dalle compagnie aeree:
 Nota tecnica sulle prassi adottate dalle compagnie aeree:
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