Il nostro lago - A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -





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Il nostro lago

Argomenti trattati > Como città e territorio > Il nostro lago

Il lago di Como
Il lago di Como , lago della Lombardia (detto anche Lario), situato ad una altezza di 199 m  s.l.m., è il più vasto d'Italia dopo quelli di Garda e Maggiore (superficie 146 kmq; lunghezza 46 km; larghezza 4,3 km), ed in assoluto il più profondo (410 m); la sua forma è allungata e nella parte inferiore si divide in due rami, assomigliando ad una "Y" rovesciata. I rami inferiori sono detti di Como (ramo occidentale) e di Lecco (ramo orientale), mentre quello settentrionale, di  Colico.
L'intera area del Lario è divisa tra le province di Como e Lecco.
L'unica isola del lago è l'Isola Comacina, situata nel ramo di Como di fronte al comune di Sala Comacina.
L'origine del bacino va ricercata nell'avanzamento del ghiacciaio della Valtellina e della Mera che, dapprima unito, si è poi diviso in due parti formando coi detriti i due grandi sbarramenti morenici alle estremità meridionali.
Il Lago riceve il contributo di numerosi corsi d'acqua, di cui i principali sono la Mera, che scende dalla Valchiavenna, e l'Adda, che scende dalla Valtellina e successivamente esce dal ramo di Lecco.
Notevoli sono le conoidi, dovute all'opera dei fiumi, su cui sorge la maggior parte dei centri rivieraschi.
Il regime lacustre è di tipo alpino, con due periodi di crescita delle acque, nella tarda primavera ed in autunno.
Il clima particolarmente favorevole consente la crescita di una vegetazione costiera rigogliosa e, oltre alla tipica flora (azalee, rododendri, camelie), nei luoghi più riparati crescono l'ulivo, la palma ed altre piante mediterranee o addirittura subtropicali. I venti principali sono la Breva, che soffia da Sud a Nord, ed il Tivano che soffia in senso contrario.


Le ville e residenze

Sono state tutte progettate con la facciata a lago. Molte sono state costruite quando era il lago l'unica possibile via di comunicazione, e per alcune di loro, come la Villa Pliniana, è ancora così.
Le residenze signorili del lago di Como sono una testimonianza preziosa dell'enorme fascino che quest'angolo di Lombardia ha esercitato sull'uomo fin dal tempo dei Romani, quando Plinio il Giovane soggiornava qui nelle sue due ville battezzate "Tragedia" e "Commedia".
Poeti, scrittori, musicisti, soldati, cardinali e nobili: innumerevoli vite venute da ogni parte d'Italia ma anche da Francia, Germania, Inghilterra, Russia a farsi stregare dalla magia del lago al punto da spendere enormi fortune per erigere dimore principesche sulle sue rive. Da una villa all'altra vicende tristi e allegre, amorose e non, s'incrociano sull'acqua tranquilla del lago che rimane impassibile testimone, insieme alla natura meravigliosa degli angoli più impervi della sponda. A chi passa senza motore è concesso il privilegio, gratuito, di sorprendersi per il guizzo azzurro di un martin pescatore, per le danze di una ballerina bianca fra i sassi della riva, per la picchiata improvvisa di un nibbio bruno a pesca.
Spenti gli echi delle feste e delle battaglie, dimenticati i tradimenti, le passioni, i dolori come le gioie nelle alcove sontuose e nei saloni affrescati, la vita, quella vera, continua infinita sull'acqua, come la brezza che ogni sera porta a Como l'odore inconfondibile del lago.

Il lago di Como è circondato da splendide ville che si possono scorgere percorrendo il lago anche in canoa,
quelle qui riportate sono solo alcune.....


Flora e fauna
Il lago di Como rappresenta, o almeno rappresentava un tempo, un'enorme riserva ittica per i corsi d'acqua limitrofi, in quanto è noto che sono soprattutto le necessità riproduttive a spingere, nel corso di periodiche migrazioni, varie specie di pesci dal lago ai corsi d'acqua alla ricerca di acque fresche e correnti, di fondi ghiaiosi e pertanto puliti. Tra le specie che compiono tali spostamenti ci sono anzitutto i Salmonidi, come la trota ed il salmerino, ed il temolo, che dal lago di Como rimonta in branchi verso l'Adda e il Mera. Altri pesci presenti nelle acque del bacino sono il vairone, la scardola, la carpa, la tinca, l'anguilla. Il clima generalmente mite ed umido favorisce la crescita di una ricca vegetazione. La flora è di tipo mediterraneo; sulle rive del lago crescono cipressi, piante di alloro, camelie, azalee, rododendri, magnolie e palme. In alcune zone più riparate e umide cresce anche una vegetazione tropicale e subtropicale. Sulle pendici dei monti attorno al lago abbondano i boschi di castagni, e nelle zone più alte i pascoli, dove in primavera fioriscono narcisi e mughetti.


La pesca
Le specie più insidiate, specialmente dai pescatori sportivi, sono il persico reale, il cavedano, il luccio, le trote ed il pigo. Questi pesci vengono catturati, secondo le caratteristiche di ciascuna specie, con esche naturali oppure artificiali. Una tradizionale tecnica di pesca praticata sul lago è quella con la lanzettiera, una lenza composta da più ami contemporaneamente, che consente catture abbondanti di alborelle.

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