Ipoglicemia e le sue complicanze - A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -





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Ipoglicemia e le sue complicanze

Argomenti trattati > News dalla ricerca > Archivio News 2015
L'ipoglicemia e le sue complicanze, cose che dovete sapere al più presto.
Lungo,  ma da leggere. Non vedrete scritte cose positive, per nulla, ma rimango  dell'idea che certe informazioni, anche se poco piacevoli debbano essere date.
Per chi sa l'inglese qui c'e' il testo originale  http://theperfectd.com/2015/06/29/hypoglycemia-heart-things-you-need-to-know-asap/  

LE COMPLICANZE NON SI SVILUPPANO SOLO A CAUSA DELLE IPERGLICEMIE
Tutti noi conosciamo bene le complicanze a lungo termine causate dalle  iperglicemie. E' sempre la solita vecchia canzoncina  "retinopatia-neuropatia-nefropatia" che ognuno ci canta ad alta voce con il coro  in sottofondo che accompagna con "Non dimenticarti l'ictus, le amputazioni,  l'arteriosclerosi e per il gran finale...le malattie paradontali!"
Ma  anche con le ipoglicemie, abbiamo una breve melodia intitolata "Svenimento,  convulsioni, morte". Non è una top hit, ma può sempre diventarlo se sei spesso  in ipoglicemia. Quando provavo sensazioni del tipo "Wow...restiamo in cucina con  lo sguardo perso nel vuoto", non mi rendevo conto che stavo procurando dei danni  al mio corpo. Di certo mi sentivo come se fossi appena stata investito da un tir  e stessi camminando sul ghiaccio dopo alcune ipoglicemie, ma alla fine mi  riprendevo sempre. O almeno così credevo. Ora?
Il problema è molti di  noi non si rendono perfettamente conto né delle complicanze a lungo termine  dovute alle iperglicemie né dei vari danni causati dalle ipoglicemie moderate  che sto per elencare.
Ecco quello che accade all'interno del nostro  corpo durante un'ipoglicemia moderata (puoi aiutarti con l'immagine, ma cercherò  di usare un un linguaggio comprensibile anche ai noi addetti ai lavori)  

INFIAMMAZIONE
Durante un'ipoglicemia moderata vengono rilasciate  delle proteine meravigliose che promuovono l'infiammazione nel nostro corpo  (arrivo al punto anche se non vorrei).
Nel dettaglio queste proteine  sono:
Il "Fattore di crescita dell'endotelio vascolare" (VEGF) è una  proteina che favorisce la formazione di nuovi vasi sangugni. Abbiamo bisogno  della proteina VEGF mentre ci stiamo sviluppando all'interno del grembo materno  (per creare i vasi sanguigni), dopo un infortunio o durante l'attività fisica;  inoltre la proteina VEGF può essere d'aiuto appunto nella creazione di nuovi  vasi sanguigni nel caso ci fosse un'ostruzione. Ma, proprio come il buon cibo,  fa bene solo se attivata con moderazione. La sovraespressione proteica (alta  concentrazione delle proteine) può contribuire all'asma, ai problemi della  retina e ad alcune tipologie di tumori. Naturalmente la concentrazione di questa  proteina aumenta anche durante un'ipoglicemia moderata.
La "Proteina  C-reattiva" (CRP) è una proteina rilasciata come risposta ad un'infiammazione.  Alcuni dei nostri organi, come il colon, presentano un maggiore rischio di  tumore quando sono infiammati cronicamente. Questa proteina deliziosa aumenta  anche il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, ipertensione e  coronaropatia.
La "Interleuchina 6" (IL-6) è un'interleuchina (No, non sono  né un medico né un biologo, così ho dovuto aprire un dizionario medico. Nome  elegante per una proteina) che ha un doppio compito: da un lato promuove  l'infiammazione, dall'altro può essere d'aiuto durante la guarigione in  determinate situazioni. Purtroppo il primo caso è proprio quello che avviene  durante un'ipoglicemia. E si dà davvero da fare questa proteina.
“IL-6  stimola i processi infiammatori e autoimmuni in molte malattie come il Diabete,  l'Aterosclerosi, la Depressione, l'Alzheimer, il Lupus Eritematoso Sistemico, il  Mieloma Multiplo, il Cancro alla Prostata, la Sindrome di Behçet e l'Artrite  Reumatoide" (Wikipedia)

DISFUNZIONE ENDOTELIALE
La  Vasocostrizione, ovvero il restringimento dei vasi sanguigni, è qualcosa che  bisognerebbe cercare di evitare a meno che non ci sia bisogno di fermare  un'emorragia. Ma quando non c'è questa necessità, non è il massimo per la nostra  salute avere a che fare con questo processo. La vasocostrizione aumenta la  pressione sanguigna (motivo per il quale i farmaci vasocostrittori vengono  prescritti a chi soffre di pressione bassa) e può causare disfunzione erettile.  Sai qual è un altro vasocostrittore? La caffeina.

COAGULAZIONE DEL  SANGUE ANORMALE
Se è un termine medico e inizia con "anormale" non  promette di certo bene.
Il "Fattore VII" è un'altra proteina del nostro  corpo che aiuta durante i processi di coagulazione. Se i livelli di Fattore VII  sono bassi si corre il rischio di Emofilia, se troppo alti si rischia invece  l'attivazione di processi coagulativi non necessari. Durante un'ipoglicemia  moderata aumentano i livelli di questa proteina nel nostro corpo.
I  "Granulociti neutrofili" sono globuli bianchi. Quando si attiva un processo  infiammatorio, i granulociti neutrofili si dirigono verso l'area  dell'infiammazione. Dato che nel nostro corpo le infiammazioni sono una delle  conseguenze dell'ipoglicemia moderata come abbiamo ricordato precedentemente,  anche i granulociti neutrofili vanno menzionati.
Le "Piastrine" impediscono  la perdita di sangue durante un'emorragia ed hanno un ruolo fondamentale nella  coagulazione del sangue. Il fatto che fermino un'emorragia ovviamente è una  buona notizia, il problema però è che una sovrapproduzione di piastrine possono  causare una trombosi. Naturalmente durante un'ipoglicemia ci troviamo di fronte  ad un incremento di piastrine non necessario.

REAZIONE ADRENERGICA
Quando i nostri livelli di zucchero nel sangue si abbassano, il nostro  corpo rilascia ormoni come adrenalina, epinefrina e norepinefrina. La reazione  adrenergica è anche chiamata "lotta o scappa" (dall'inglese "Fight or Flight") e  si verifica appunto di fronte ad una situazione di emergenza che avviene nel  nostro corpo.
Quando abbiamo molte ipoglicemie, specialmente  ravvicinate, la reazione adrenergica col tempo potrebbe venir meno al punto di  sviluppare una complicanza chiamata "Hypoglycemia Unawareness", ovvere  l'insensibilità alle ipoglicemie. I diabetologi consigliano in questi casi di  aumentare il target glicemico per un determinato periodo di tempo in modo da  riabiutare il corpo ai classici sintomi ipoglicemici che sono appunto la  conseguenza di una normale reazione adrenergica.
Ma anche il nostro  sistema nervoso autonomo viene coinvolto in questi casi. Lo stesso vale per il  cuore. Durante un'ipoglicemia moderata il cuore è costretto a lavorare duramente  aumentando il battito cardiaco il quale, a lungo termine, potrebbe contribuire  allo sviluppo di alterazioni cardiache come l'aritmia.

NON E' ANCORA  FINITA
Una volta che i livelli di zucchero nel sangue tornano alla  normalità, l'ipoglicemia sembrerebbe apparentemente risolta: in realtà lo è, ma  tutti i processi che si sono attivati precedentemente nel nostro corpo purtroppo  non sono ancora terminati...nemmeno per sogno. Almeno questo è quello che ho  appreso ai vari simposi riguardo l'ipoglicemia durante la 75a Conferenza  Scientifica organizzata dall'American Diabetes Association (ADA).

Nel  dettaglio:
Ogni ipoglicemia moderata attiva nel nostro corpo una  risposta infiammatoria e coagulativa: dal momento in cui si verifica  un'ipoglicemia, i problemi cardiovascolari possono durare fino a 2 giorni,  mentre i problemi legati alla coagulazione del sangue addirittura possono  protrarsi fino ad una settimana.
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