Italiani e diabete: nessuna prevenzione
3,6 milioni di italiani hanno il diabete; 6 milioni sono a rischio, ma nessuno fa prevenzione
Gli italiani conoscono il diabete, ma non fanno prevenzione. Eppure le cifre parlano chiaro: la malattia è sempre più diffusa e pericolosa, ma gli italiani fanno gli indiani.
LM&SDP
Un’indagine condotta dalla Società italiana di diabetologia (SID) e da Gfk Eurisko, presentata in occasione del XXV Congresso Nazionale della SID, a Roma, indica che il diabete in Italia è assai diffuso, con 3,6 milioni di malati, 15 milioni di persone a rischio modesto e altri 6 milioni ad alto rischio. Nonostante le cifre, gli italiani non si sentono a rischio e, dunque, non fanno prevenzione. Ma il diabete è posizionato al quinto posto, quale malattia grave, subito dopo cancro, ictus, infarto e Alzheimer.
Se il popolo italiano non fa prevenzione, per lo meno è informato: il 90% infatti giudica il diabete una malattia grave e, anche se non guaribile, controllabile. Per questo motivo, però, non si considera a rischio – anche se oltre un terzo (circa il 30%) della popolazione lo è. Infine, il 70% di chi è a rischio non si sente tale e, pertanto, non fa alcunché per rimediare. Ecco quanto emerge dall’indagine che ha coinvolto un campione di 1.100 persone, in rappresentanza della popolazione italiana maggiorenne. E i risultati mostrano che il diabete in Italia è una realtà. Così come l’aumento costante dei casi e delle persone a rischio può essere imputato proprio a questa scarsa propensione alla prevenzione, e anche a stili di vita scorretti che ne conseguono. Visti però i numeri forse sarebbe il caso di considerare la possibilità che anche chi oggi non lo è, possa essere un futuro diabetico.
Stefano Del Prato, presidente della SID, osservando i dati riportati dall’indagine Gfk Eurisko ha dichiarato che diviene «urgente mettere in atto campagne di sensibilizzazione, che aiutino le persone a prendere coscienza del rischio di sviluppare il diabete e delle complicanze di questa condizione, ma che allo stesso tempo propongano modelli di comportamento efficaci».
Sottovalutare il problema, pensando di esserne immuni, può essere causa di diagnosi tardive: una condizione che porta nell’80% dei casi di diabete ad alterazioni agli occhi, ai reni, alla circolazione. Il diabete non è da prendere sottogamba, perché si rischia la vita.
tratto da: laStampa_salute.it 29/05/2014