Pancreas artificiale prototipo in sviluppo - A.G.D. Como ODV - Associazione di aiuto ai giovani diabetici -





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Pancreas artificiale prototipo in sviluppo

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Pancreas artificiale, da Padova e Pavia prototipo in sviluppo

È stato messo a punto in Italia (in collaborazione con l’Università della Virginia) un prototipo di pancreas artificiale in costante perfezionamento. «È costituito da un sensore posizionato a livello sottocutaneo per la lettura in continuo della glicemia, da un micro-infusore che infonde insulina, e da un algoritmo matematico di controllo che, sulla base della misura glicemica fatta dal sensore e di alcuni parametri del paziente, suggerisce al microinfusore quanta insulina infondere» spiega Daniela Bruttomesso della Divisione Malattie del Metabolismo dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova. «Fino a circa 4 anni fa l’algoritmo era contenuto in un Pc che veniva posizionato ai piedi del letto del paziente e che veniva utilizzato per studi intraospedalieri. Ora invece è posto in un cellulare deprivato delle funzioni telefoniche». Padova è all’avanguardia in questo settore grazie alla fortunata coesistenza presso lo stesso Ateneo di medici diabetologi con una grande esperienza sulla terapia con microinfusori e sensori (gruppo diretto dal professor Avogaro) e di bioingegneri esperti di modellistica e di controlli di sistemi metabolici (gruppo diretto dal Professor Cobelli) che insieme al gruppo di bioingegneri diretto dal professor Magni dell’Università di Pavia, hanno messo a punto l’algoritmo matematico. Al progetto “pancreas artificiale”, oltre all’Università di Padova, collaborano l’Università della Virginia, di Amsterdam e di Montpellier. Quali risultati si sono ottenuti? «Sia in studi intra che extraospedalieri è stato dimostrato che il pancreas artificiale, rispetto alla terapia con microinfusore e sensore, riduce la frequenza di ipoglicemie e il tempo trascorso in ipoglicemia. I primi studi in ambiente extraospedaliero venivano condotti in un hotel situato in prossimità dell’ospedale e avevano una durata di circa 24-48 ore. La sicurezza del paziente era garantita dalla contemporanea presenza in hotel del team di studio (medici e bioingegneri) che monitoravano a distanza, grazie alla telemedicina, l’andamento glicemico del paziente e il buon funzionamento del sistema, ed erano pronti a intervenire in caso di necessità. Recentemente la durata degli studi è stata prolungata a 5 giorni con buoni risultati e sono in programma alcuni studi della durata di mesi.  Gli studi proseguono, dimostrando che la tecnologia attuale funziona in modo soddisfacente. Vi sono naturalmente alcuni problemi da risolvere che richiederanno ancora qualche anno di sperimentazioni, ma la strada verso il pancreas artificiale è ormai ampiamente percorsa».

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